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2009/08/12

MOSTRA "Robots. From motion to emotion?" aperta fino al 4 ottobre 2009 Museo del Design di Zurigo.

 
 

Anche i robot hanno un cuore

Robots. From motion to emotion?

Scritto da Margherita, giovedì 02 luglio 2009
.: dove:

Museo del Design, Zurigo


.: quando:

dal 24 giugno al 4 ottobre 2009

L'androide del film Metropolis"Robot: termine di origine ceca (ròbot), che significa 'lavoro pesante' e indica una qualsiasi macchina di forma antropomorfa che svolge un compito al posto dell'uomo.". Questa è la definizione più asettica del robot: ma dietro si nascondono mille implicazioni.

La parola "robot" venne usata per la prima volta dallo scrittore ceco Karel Čapek, ma il concetto di "persone artificiali" è un archetipo antichissimo, che affonda le radici nella mitologia, con Cadmo che uccide un drago, ne seppellisce i denti nella terra e fa così nascere dei soldati, o Efesto, che crea degli schiavi meccanici.

Ma l'immaginario collettivo odierno ha subito soprattutto l'imprinting del cinema: come dimenticare la stupefacente immagine del robot di "Metropolis", il capolavoro di Fritz Lang? E l'elenco si allunga con "Blade Runner", "Terminator", "Guerre Stellari".

Ma cosa sono i robot? È quello che cerca di scoprire la mostra "Robots. From motion to emotion?" aperta fino al 4 ottobre 2009 presso il Museo del Design di Zurigo.

"I robot sono ovunque": è la prima frase del comunicato stampa, e se si pensa alla pervasività di queste figure (personaggi, tematiche, miti o creature, come li vogliamo considerare), non si può che essere d'accordo.

Il robot C1-P8 di Guerre StellariSembra difficile separare la nostra conoscenza e le nostre idee da quello che ci è sempre stato trasmesso dalla fantascienza, a partire da Isaac Asimov, che definì addirittura le leggi della robotica.

Sono esposti circa 200 esemplari, molti dei quali interattivi (e mostrati in funzionamento), provenienti dai campi più disparati: robot casalinghi, industriali, militari… e giocattoli. Sì, i robot sono ovunque, e se si pensa ai robot dal punto di vista affettivo, naturalmente l'indagine si fa più affascinante e densa di problematiche: perché sono accettati o rifiutati? Quali relazione si instaura con gli esseri umani?

Ma soprattutto: se si considerano questi esseri nel senso di androidi, creature che replicano l'uomo, e che hanno un "serbatoio" di intelligenza artificiale, è naturale chiedersi se potrebbero delinearsi come creature indipendenti e suscettibili di sviluppo autonomo, anche dal punto di vista dei sentimenti, come si vede nel toccante film "A.I.-Intelligenza Artificiale" diretto da Spielberg.

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